Ho riletto di recente un articolo della Harvard Business Review nel quale gli autori affrontano l’annoso dilemma… Le prestazioni eccellenti sono frutto di una costante e continua pratica? Oppure nascono da un talento innato?
Secondo le loro ricerche è la pratica, l’esercitarsi con costanza e motivazione che porta ognuno di noi a competere su livelli di eccellenza.
Questo vale sul piano dello sport, delle arti ed anche della Leadership e della capacità di gestire situazioni e persone (ovviamente per i primi due campi la differenza la fa anche la tenera età in cui si inizia a confrontarsi con la disciplina).
Nell’ambito della Leadership, attraverso la pratica metodica, possiamo attivare due tipi di apprendimento: migliorare le capacità già possedute ed ampliarne la portata.
Questi due processi richiedono grande concentrazione, perché il loro scopo è portarci ad esprimere la capacità sviluppata attraverso un agito “automatico” e, quindi, spontaneo.
Accolgo favorevolmente le riflessioni presenti nell’articolo; nell’attività di Development Specialist è proprio questo il messaggio che vogliamo trasmettere alle persone che incontriamo.
Le capacità si possono sviluppare, rafforzare, migliorare solo attraverso un lavoro costante di “allenamento”. Credo che nessuno di noi si aspetti di vedere sviluppare i propri addominali, bicipiti o dorsali solo pagando la quota di iscrizione in una palestra!
Le nostre capacità si manifestano attraverso il comportamento agito che spesso diventa, a sua volta, l’espressione di risposte legate all’abitudine. La differenza tra persone speciali e persone di talento è legata alla quantità e alla qualità della loro pratica metodica. Lavorare quotidianamente nel mettere in pratica modalità nuove, alternative e più efficaci rispetto a quelle consolidate richiede, infatti, impegno, energia e motivazione.
Quando riusciamo a fare questo ci rendiamo conto che lavorando su ciò che non siamo capaci di fare ci trasformiamo in persone più competenti proprio in quel campo.
Il campione di golf Sam Snead sostiene: “E’ nella natura umana voler fare quello che si è già capaci di fare, perché si lavora molto meno e ci si diverte molto di più”.
Ma questo porta a prestazioni eccellenti?